"E ho fantasia e posso anche volare, la fantasia lo sai mi fa volare."
Una frase meravigliosa di una canzone meravigliosa. E questo basta per descrivere il blog: un foglio bianco su cui incidere lentamente ogni piccolo granello di sensazione rilevata dal mio piccolo cuoricino.

domenica 30 dicembre 2012

30-12-12, 23.05

E' stato un rapporto iniziato casualmente e finito in malo modo, il nostro.

Un rapporto di quelli che ti si appiccicano addosso e ti strappano la pelle, cercano di risucchiarti in un vortice.

Ci siamo detti tante cose.
Ci siamo abbracciati quando più ne abbiamo sentito il bisogno.
Ci siamo uccisi più di una volta, con parole che hanno infierito fin nel più profondo degli angoli del nostro cuore.

E poi il vuoto, per mesi.

E tu che mi scrivi "sono felice per te", quando scopri che il desiderio di cui tanto ti avevo parlato si è avverato.

Possibile che sia bastato un tuo messaggio a far cadere tutte le mie difese?

Come un'idiota.
Di fronte a quella piccola frase, messa lì a caso, dopo il lungo silenzio fra noi, ho pianto.

Solo tu hai il potere di farmi sentire così fragile.
Come se io potessi frantumarmi in mille piccole scaglie di vita.
Come se io potessi sciogliermi in una pozzanghera di sentimenti.




venerdì 14 dicembre 2012

Before the end


Mi è stato chiesto che cosa farei l'ultimo giorno prima della fine, da chi andrei, con chi parlerei e così via, tutto ciò che farei per l'ultima volta.
Ebbene... in mezzo a tutti i pensieri che mi sono balzati alla mente, uno solo mi ha pienamente soddisfatto: il nulla. Ho pensato a quest'opera di Friedrich in cui c'è un piccolissimo uomo che affronta l'infinità della natura nel silenzio più totale. E lì ho trovato la risposta.
Se io sapessi di vivere l'ultimo giorno, lo vivrei nel nulla, nel silenzio, nella riflessione.
Ho trascorso la mia vita con spontaneità. Ogni volta che ho sentito il desiderio di dire qualcosa a qualcuno, l'ho fatto. Ogni volta che ho avuto l'occasione di vivere una sensazione, l'ho penetrata profondamente per poterne godere. Ogni volta che ho desiderato qualcosa, ho fatto di tutto per poterla raggiungere.
Per questo l'ultimo giorno lo trascorrerei in silenzio. A pensare a tutte le cose che ho detto e che mi sono state dette, a tutte le sensazioni che sono riuscita a trasmettere e che mi sono state trasmesse, a tutti i desideri altrui che ho contribuito ad avverare e a tutti i miei desideri realizzati.

Lo passerei in silenzio quell'ultimo giorno, e dedicherei a tutti un pensiero, e un ringraziamento speciale, per avermi permesso di vivere.   

domenica 9 dicembre 2012

Dopo il pianto

Il viso sciupato
Intorno agli occhi quell'alone rosso di dolore.
Le lacrime asciugate sulle guancie
che seccano
e infastidiscono la pelle.
Il nodo in gola e il bruciore agli occhi
che ti chiedono di non smettere,
di lasciare che quelle piccole gocce continuino a scorrere.

Finchè incominci a chiederti se le lacrime siano infinite.


venerdì 7 dicembre 2012

La neve e... una valanga di ricordi

La neve.
Tu che mi tenevi per mano, la notte di Natale, mentre ci dirigevamo verso la chiesa per il presepe vivente.
Sottobraccio portavo la mia pecorella di peluches e sulla testa avevo legato lo scialle della nonna, per ripararmi dal freddo.
Ai piedi gli scarponcini, pesanti e caldi.

La neve.
Tu che arrivavi ogni anno alla scuola elementare per darci una mano con la Castagnata.
La tua pentola g
igantesca e le tue castagne: le più buone.

La neve.
Tu ed io a consegnare il pane a domicilio imbaccuccati come omini michelin, cercando di ripararci dal freddo.

La neve.
Il tuo cappellino verde e le tue scarpe bodeaux.

Ti voglio bene, nonno.
Nevica anche lassù?

Atmosfera natalizia

Quanto mi piace cominciare ad aprire le finestrelle del calendario dell'avvento.
Attendo con ansia il primo giorno di neve per affacciarmi alla finestra
e immaginare la morbidezza di ogni piccolo fiocco cadente. 

Sai cosa amo in dicembre?
Camminare a caso sotto la neve
con il cappuccio sulla testa
senza ombrello
e giocare con i piedi 
cercando di lasciare le impronte più strane.
E poi amo andare nei centri commerciali pieni di luci e decorazioni:
mi fa sentire una bambina... è stupendo.

giovedì 22 novembre 2012

De Sidero

"Guardale. Penetrale con gli occhi. Assaporale. Quelle stelle sono lì per te. Ognuna di loro rappresenta un tuo desiderio. Non ci credi? Te lo posso assicurare. Hai mai notato che quando dici "desidero" significa "sto sotto le stelle"? Magari non ti sembrerà possibile ma dentro il tuo cuore ci sono tanti desideri quante le stelle in cielo. Ma non le stelle che si vedono dalla via di una città luminosa: le stelle che si vedono da un rifugio in montagna in una notte d'inverno. Nel tuo cuore sono stivati talmente tanti desideri che potrebbe scoppiare da un momento all'altro."
"E perché non scoppia?"
"Perchè sei un uomo, e l'uomo è un inguaribile sognatore, destinato a perdersi nei suoi desideri, a non lasciarne dietro di sé neanche uno. Sei un uomo, e come tale, agognerai sempre la felicità"
"Riuscirò a raggiungerla?"
"Questo dipende solo da te. In realtà raggiungere la felicità è semplice, ma ci vuole pazienza. Come quando con un piccolo vasetto di vetro cerchi di acchiappare le lucciole nelle calde sere d'estate"

                                        

mercoledì 21 novembre 2012

Mi è sembrato di sentire un'ispirazione

Ci sono giorni in cui la matita dimora delicatamente nello stretto appartamento fra il mio pollice ed il mio indice.

Altre volte invece la matita diventa come un ladro, entra di soppiatto in casa, prende un po’ del mio tempo, e poi se ne esce senza lasciare segni, delusa per non aver trovato quel che cercava.

Ma poi ci sono quei giorni in cui la matita implora la mia mano di impugnarla per poter sistemare casa, raddrizzare i quadri storti, spolverare i soprammobili, far risplendere i vetri delle finestre. E in quei giorni mi sento realizzata perché sulla carta rimane un disegno pulito, significativo, ben studiato. E la matita può albergare felice nell’astuccio, casa delle vacanze, in attesa che una nuova ispirazione l’accenda di desiderio.

giovedì 15 novembre 2012

Forse solo tu mi sai vedere come sono realmente.

Fuori sono la persona di sempre: egocentrica, scontrosa, diretta, a volte troppo sincera.
E tutti mi vedono così da sempre, mantengono la prima impressione che hanno di me,
non hanno la voglia, il coraggio o la passione necessari per guardare dentro la mia anima.

Tu invece sei arrivato nella mia vita per caso,
e hai saputo leggermi il cuore.
Senza pretese,
piano piano ti sei addentrato nei miei sentimenti
e hai cercato di capire le mie sensazioni.
Nessuno aveva mai provato a fare qualcosa del genere.
Ma tu... tu sei riuscito a toccare le corde più profonde del mio cuore.
Sai che piango spesso, quando mi sento sola.
Sai che amo la vita, ma ho paura di viverla.
Sai che a volte dico o faccio cose strane, stupide, e sai anche che non me ne pento mai.

Tu capisci quando mi serve una parola dolce,
quando mi serve un abbraccio,
e quando ho bisogno del silenzio.

Appartieni a quella categoria di persone
che ti fanno stare talmente bene da dimenticare il mondo,
che capiscono come ti senti con un semplice sguardo,
che ti vedono ogni giorno e sanno sempre stupirti.

Non sarà che... sei quell'anima gemella di cui tutti tanto parlano?

domenica 11 novembre 2012

11 novembre 2012

La torta è arrivata sul tavolo, con quelle 18 candeline colorate... e una piccola lacrima è scesa al pensiero che avremmo festeggiato il nostro compleanno insieme... Manchi, ma scommetto che lassù in cielo ti hanno organizzato una bella festa a sorpresa.
Mi spiace solo che ti sei perso la torta del papà...

Auguri nonno ♥


lunedì 29 ottobre 2012

Attraverso inespicabili ombre

Tre accordi di chitarra inconfondibili..
“Highway to hell” degli AcDc risuona nella mia testa dopo essere stata lanciata dalle cuffie dentro le mie orecchie, a grande velocità, senza alcun ritegno.
Le mani in tasca, i passi veloci e calcolati, perché non so camminare senza seguire il ritmo serrato della batteria in sottofondo.
Le labbra che si socchiudono sussurrando le parole della mia canzone preferita.
Il cappuccio nero della felpa calato sulla testa mi da un’aria da teppistella -ma d’altronde piove e odio le goccioline che si posano sugli occhiali e mi obbligano ad una vista distorta del mondo- e gli scaldamuscoli pesanti sulle caviglie e le ballerine borchiate non aiutano ad una visione angelica della mia persona.
Abbasso la maniglia scricchiolante della porta verde che mi trovo davanti ogni lunedì a quest’ora.
L’edificio in cui ci ritroviamo è sempre lo stesso, ma ogni settimana sembra sempre più invecchiato e ad ogni sguardo sembra più incline a voler cedere sotto il peso dei suoi 3 piani d’altezza.
Stanza 4. La solita.
Entro nella stanza buia, con i poster colorati alle pareti nere, e sono già tutti lì.
Cory non si accorge nemmeno del mio arrivo.
Jay, alla batteria, con il suo ciuffo ribelle, mi saluta con un ghigno.
Beast, con la sua chitarra a V mi lancia un’occhiata. Niente sorriso, glielo impedisce il plettro tenuto stretto fra le labbra.
Bruce mi regala un bel sorriso, che fa a pugni con l’atmosfera.
Mi avvicino all’asta e prendo il mio microfono: “Ciao”
E cominciamo a suonare.
Ho voglia di urlare, di spaccare il mondo, di farmi sentire da tutti, di dire quel che ho dentro, di sputare la realtà in faccia a chi non la vede.
E d’improvviso, come se non fosse mai esistito nulla, il vuoto.
Mi ritrovo sola in quella stanza dalle pareti scure e dal pavimento freddo: io e nient’altro.
E repentinamente vengo risucchiata da una spirale verde smeraldo e mi ritrovo in balia della corrente.
No, non di nuovo.
So che questo è un sogno ma non riesco mai a svegliarmi, non riesco mai ad evitarlo… eccolo lì: Cory con il suo saluto.
Il vortice mi sta inesorabilmente trascinando verso la sua spada protesa verso di me. Indossa sempre la stessa armatura rosso fuoco, lucida e abbagliante, l’elmo con pennacchi altissimi che si muovono appena scossi dall’aria che sulla mia pelle sortisce un effetto dieci volte più potente. I suoi piedi ben piantati per terra e le mani congiunte sull’elsa raffigurante uno scorpione.
E alla fine della tormenta, il mio corpo trafitto all’altezza del cuore e la sua risata cattiva.

E il mio risveglio, di soprassalto, come ogni volta.

domenica 28 ottobre 2012

Un pensiero in una lacrima

E adesso, nonno, ti sto immaginando seduto su una nuvola con mia sorella.
Le stai mostrando le meraviglie del mondo terreno, spiegandole il significato di ogni piccola cosa, e stai cercando di farle immaginare come sarebbe stato vivere laggiù, tu che lo sai.
E lei ti sta ascoltando rapita, con i suoi piccoli occhietti luccicanti e i capelli scuri mossi sulle spalle.
Le sue mani sono appoggiate sul bianco cotone e spingono in corpo in avanti, come se volessero donare agli occhi una vista migliore.
La bocca è aperta in un "ooooh" meravigliato e i piedi dondolano nel vuoto azzurro.
Nonno, hai quello sguardo concentrato e infantile allo stesso tempo, quello che facevi sempre quando mi guardavi seduta al pianoforte e sentivi le note risuonare nell'aria.
Nonno, hai le mani sporche di terra come quando tornavi in casa con la verdura appena raccolta dall'orto.
Nonno, non hai addosso gli occhiali, e sicuramente li avrai dimenticati sull'angolino di qualche mobile in cucina.
Nonno, oggi quando il papà è andato a trovare la nonna sono stata tutto il giorno convinta che ci fossi ancora e quando poi, al loro ritorno, mi sono ricordata che tu non c'eri più, ho pianto.
Nonno, avevo dimenticato che tu adesso vivi in cielo, con gli angeli... sarà stata una dimenticanza accidentale?

sabato 27 ottobre 2012

Voglio scrivere

Mi siedo comoda sulla poltrona arancione scricchiolante
dinnanzi allo schermo del mio computer che sta retto solo grazie al vocabolario dei sinonimi e dei contrari su cui appoggia.
Una musica di sottofondo esce dalle casse che vibrano e rovinano l'atmosfera della canzone,
le mie dita sollevate di qualche millimetro dalla tastiera, i polsi comodi sul ripiano di legno della scrivania,
e la schiena comodamente appoggiata sullo schienale.Il foglio bianco mi fissa scontento:
"Come mai la tua fantasia s'è spenta?Non scrivi niente di interessante da giorni!"
"Lo so! Lo so benissimo! Ma cavoli non mi vengono idee...
Vorrei scrivere tante cose, ma non trovo il modo giusto per farlo.
Vorrei dire che le persone mi stanno sempre più facendo rendere conto di come gira il mondo,
che chi mi stava più vicino si è allontanato senza che me accorgessi,
che ho in mente tanti progetti per il futuro ma alla domanda "che cosa farai dopo la maturità?" non so dare risposta.
Vorrei scrivere della delusione che ho provato di fronte all'abbandono,
dell'indifferenza che ne è conseguita,
dell'apatia che mi opprime in questo momento.
Vorrei scrivere della speranza di aver trovato un amico vero
e della felicità che riesce a darmi.
Vorrei scrivere che questa volta è una speranza vera,
che ci sto credendo con tutta me stessa,
che con lui mi piacerebbe restare per sempre in questa situazione,
così come siamo ora, perché è perfetto.
Vorrei scrivere che fra qualche giorno festeggerò 15 mesi con il mio ragazzo,
e ricorderò la notte di un anno fa, quando mi sono concessa a lui,
e gli ho donato ciò che di più prezioso potessi donargli.
Vorrei scrivere, e semplicemente lo faccio.
Perché sono fatta così, quando voglio qualcosa la ottengo"
"Così ti voglio, l'Alice che mi sa riempire di parole"

lunedì 22 ottobre 2012

Realtà dei fatti

Oggi niente di poetico, niente di esageratamente smielato.
Oggi parlo di realtà.

Per 12 anni sei stata oggetto di gran parte delle mie attenzioni,
ho vissuto con te i momenti che consideravo migliori,
e ho confidato a te le paure che ritenevo più grandi.

Non ci sei più, te ne sei andata, o me ne sono andata io, non importa.

Ora quella che non torna sei tu.

Ci siamo salutate con una buonanotte 2 settimane fa,
dopo aver parlato per giorni
in cerca di una soluzione al problema.
Il discorso l'avevo iniziato io, e io l'ho finito.
E da allora, da parte tua, il nulla.

Non sarò io questa volta a scriverti, a cercarti, a volerti.

Oggi metto la parola "fine" sul nostro capitolo.
Ho passato troppo tempo a idealizzare la tua figura
e l'importanza della tua presenza nella mia vita.
Mi sono stufata di perdere tempo.

THE END.

Senza nemmeno un addio.

venerdì 19 ottobre 2012

Assassinio premeditato

Passi la lingua sulla lama affilata
assapori l'acre tono di metallo
e i tuoi occhi si infiammano
il sangue scorre nelle vene
pompato in gran quantità dal cuore.
Il sovraccarico di adrenalina,
la bramosia di vendetta,
l'esaltazione personale,
ti guidano nei tuoi movimenti.

Impugni il manico del coltello
con mano salda.
Quasi fosse un carbone ardente
ti colorisce il volto.

La tua camminata decisa,
il tintinnare delle catene legate ai tuoi piedi,
la maglia lacerata
che si apre sul petto possente.

Alzi la mano in un sentore d'onnipotenza
e in un gesto fulmineo
cali il pugnale su di me.

La punta trapassa la carne
e rallenti la discesa.
Come se volessi assaporare ogni centimetro di dolore,
spingi piano l'arma dentro il mio petto
e osservi il sangue sgorgare
e la mia faccia impassibile
rigata da lacrime amare.

Un'ultimo spunto d'ira
la lama che esce provocandomi una fitta profonda.

Io spiro.
Tu ridi.



domenica 14 ottobre 2012

Ho raccolto un fiore, tempo fa

Era colorato,
ma fragile.

L'ho raccolto delicatamente
e l'ho portato nella mia stanza.
Gli ho donato le migliori cure che potessi donargli:
gli davo acqua fresca ogni giorno,
il sole entrava dalla finestra
e lui cresceva sempre più bello e radioso.

Poi è arrivata una tempesta.
Mi sono dimenticata di metterlo al riparo
e si è ritrovato sopraffatto.

Per colpa di una svista
il mio fiore è appassito
mentre tutti gli altri, pur fragili che fossero,
sono rimasti in vita, in quel giardino da cui l'avevo portato via.

Mi maledico di averlo voluto tutto per me.

Ho solo saputo portargli via il suo colore e la sua rigogliosità.


mercoledì 10 ottobre 2012

-

Mi rifugio nella scrittura come nella musica, quando ho qualcosa da dire.
L'arte nel senso più generale mi permette di delineare me stessa nel modo migliore possibile.
Sono sensibile, anche se nessuno lo sa.


Standby

Sarebbe bello poter davvero fare qualunque cosa senza dover ragionare...

A volte mi piacerebbe che la ragione avesse il pulsante on/off e che non fosse un delitto spegnerla...


cit. Mia

Utopico desiderio

Vorrei che le cose andassero bene...
Vorrei che nessuno odiasse nessuno, che nessuno cercasse di cambiare nessuno.
Vorrei che ognuno guardasse i propri difetti senza evidenziare quelli altrui, vorrei che ognuno parlasse per sé, senza nominare gli altri nel proprio ragionamento.
Vorrei che si dicesse semplicemente la verità, e che si cercasse di sistemare le cose a tutti i costi.

FLAIR (3)

A volte escono troppe parole dalla bocca della gente.

Altre volte escono le parole sbagliate.

E poi ci sono quelle volte in cui le parole non escono proprio.

E ti senti vuoto, come se non avessi niente da dire, come se il mondo avesse annullato il tuo "io" e avesse preso il suo posto, spersonalizzandoti, lasciandoti senza pensieri.

E poi ci sono quelle volte in cui le lacrime sostituiscono le parole.

It's a very very mad world...


FLAIR:

mercoledì 3 ottobre 2012

Consapevolezza.

L'immagino come una scala infinita.
I primi gradini spogli, poco curati, grigi.
E vivendo sali...
Poi livellati, lisci, lucidi.
E la vita continua...
Ad un certo punto alcuni fiori crescono agli angoli,
si fanno largo fra i sassolini di cemento e cercano una boccata d'aria.
E si cresce...
I fiori iniziano a spuntare anche fra le fessure interne, 
fra un gradino e l'altro.
E si vive...
Alla fine della scala un gradino fiorito, 
su cui non puoi nemmeno poggiare i piedi.
E quel punto capisci chi sei...
Cosa vivi a fare, 
qual è il tuo ruolo nel mondo.
Tutti gli errori che hai commesso ti appaiono chiari.
Capisci di essere stato debole.
Ma poi guardi quei petali morbidi,
li sfiori con la punta delle dita,
e ringrazi Dio per averti fatto nascere inconsapevole.



domenica 30 settembre 2012

Una preghiera col cuore

La morte non è niente.
Sono solamente passato dall'altra parte:
è come se fossi nascosto nella stanza accanto.
Io sono sempre io e tu sei sempre tu.
Quello che eravamo prima l'uno per l'altro lo siamo ancora.
Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è famigliare;
parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
Non cambiare tono di voce, non assumere un'aria solenne o triste.
Continua a ridere di quello che ti faceva ridere,
di quelle piccole cose che tanto ci piacevano
quando eravamo insieme.
Prega, sorridi, pensami!
Il mio nome sia sempre la parola famigliare di prima:
pronuncialo senza la minima traccia d'ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto:
è la stessa di prima, c'è una continuità che non si spezza.
Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista?
Non sono lontano, sono dall'altra parte, proprio dietro l'angolo.
Rassicurati, va tutto bene.
Ritroverai il mio cuore,
ne ritroverai la tenerezza purificata.
Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami:
il tuo sorriso è la mia pace.

Henry Scott

giovedì 27 settembre 2012

Ieri eri ancora qui...

"E' morto il nonno Giovanni"
"Ma come cazzo fa a essere morto il nonno Giovanni?
Che cazzo dici?"

E adesso non ci sei più.

Ti ho sognato questa notte,
stavamo facendo colazione a casa tua, come ai vecchi tempi.
Ti sei svegliato e hai percorso il corridoio per venire in cucina.
E poi ti sei accorto che avevi dimenticato gli occhiali
e sei tornato indietro a cercarli.
Non cambi mai...

Ti voglio bene...
E non so che altro dire...

giovedì 20 settembre 2012

FLAIR (2)


Persa nel famoso bicchier d'acqua.
Ma... aspetta... quest'acqua è ghiacciata!
Blocca ogni mio movimento e m'impedisce di respirare.
Il freddo attanaglia le mie ossa, la pelle d'oca su tutto il corpo,
le punte delle dita leggere, quasi evanescenti, come se non ci fossero.

Il bicchier d'acqua che è la mia vita.
Vorrei farmi una risata di fronte alle difficoltà, 
ma anche le mie labbra sono frenate dal gelo.

Il bicchier d'acqua che è la mia vita.
Vorrei piangere, ma le lacrime non riescono a farsi largo,
hanno paura di non riuscire nel loro movimento, a causa del freddo.

Il tempo è fermo mentre rifletto nel mio infinito inverno,
e ancora non ho detto nulla di costruttivo.
Il mio cuore si lamenta, urla di dolore.
Ma com'è possibile che senta il freddo?
E' al riparo, dentro il mio petto, 
rifornito di sangue caldo 72 volte al minuto.
Eppure lo sento che trema,
che cerca un maglione di lana per coprire i suoi nudi sentimenti.

Il bicchiere di ghiaccio che è la mia vita.

Sono rimasta bloccata,
ma come un piccolo e candido bucaneve, potrei riuscire a sbocciare di nuovo.
E quindi vivo nell'attesa del primo sole,
che mi dia la forza di liberarmi dalle catene che mi trattengono.


FLAIR:

domenica 16 settembre 2012

Firenze


Mi sono trovata davanti all'immensità del panorama
e non sono riuscita a dire niente.
Neanche una parola.
Forse perché mi sono accorta della piccolezza dell'uomo
in questa meravigliosa opera d'arte che è il mondo.


-

Tutto ciò che c'è al mondo è stato creato per essere bello.
Il brutto non esiste.
E' solo prepotenza dell'uomo.














cit. Mia

-

Il passato è una droga forte, non puoi riuscire a liberartene.

Finché non provi il futuro e capisci che è ancora meglio.


cit. Mia




Vivo

Cammino per la strada
erro senza meta.
Come un vagabondo in cerca di riparo dal freddo
costruisco una barriera di paura attorno a me:
mi proteggerà dall'insidia della notte.

Giungo ad un incrocio
sono ferma ad un bivio:
chiudo gli occhi e lascio che il vento mi indichi la strada giusta.
Il lamento di un neonato, e decido per quella direzione.

Un viale alberato,
lungo e affollato.
Schivo le giacche aperte delle persone,
schivano il mio sguardo bisognoso d'aiuto.

Un piccolo albero malato a sinistra:
le foglie secche e il tronco striminzito.
Una panchina a destra:
vernice nuova e viti salde.

Mi siedo felice di aver trovato un posto comodo.
Qui mi posso anche sdraiare.

E poi arrivano due innamorati
e la panchina accoglie gioiosa le loro carezze,
mentre le foglie secche dell'albero cadono sul mio petto.
Un piccolo sussulto del mio cuor
e capisco che sono ancora vivo.
Magro, con la pelle secca e raggrinzita,
le mani fragili, ma vivo.


venerdì 7 settembre 2012

FLAIR



Guardati intorno.
Non ti accorgi che tutto il mondo è pieno d'amore?
Potrebbero non esistere il sole, la pioggia, 
i ruscelli scroscianti e le noci di cocco succose.
Potrebbero scomparire i fiocchi di neve, le bacche sui cespugli,
le nuvole in cielo, i fiori di pesco.
Ma l'amore resterà sempre.

L'amore è il motore del mondo, dicono: semplice verità.

Amo i miei genitori,
amo il mio ragazzo,
amo la musica,
amo i miei fratelli,
amo la neve, 
amo i miei nonni,
amo i colori dell'autunno,
amo le nuvole dalle forme più disparate.

Vivo amando.
E non potrei farne a meno.


FLAIR:





Anchovy Spreads


Ed eccomi qui, con gli Anchovy Spreads.
Siamo una band di 5 elementi, suoniamo rock di qualsiasi tipo, 
puntiamo sulle canzoni che ci piacciono e sul divertirci.
Ma a volte arrivano anche le piccole soddisfazioni.
Con questa esibizione ci siamo piazzati quarti alla Festa delle Note 2012!!!

Mitch: prima chitarra, un ragazzone all'apparenza un po' burbero forse,
ma poi a conoscerlo si rivela una persona tutt'altro che brusca:
ama parlare, fa amicizia con tutti e subito. 
Sul palco si da delle arie... ma ne ha tutte le ragioni ;)

Vasse: seconda chitarra, un bel ragazzo, modesto, che sa quel che dice e sa quel che fa.
E' il simpaticone del gruppo, quello che scherza sempre e lo sa fare bene.
Quando suona fa delle facce strane e lo prendiamo spesso in giro, ma è autoironico
quindi poi ci si fa una risata sopra!

Mhu: bassista, faccia da bravo ragazzo. 
All'apparenza poco socievole si rivela invece poi una bella compagnia
per passeggiate al sole e pomeriggi di pioggia.
E' una persona pacata, che sa dire le cose giuste al momento giusto.
Il Mhu è il Mhu, non c'è nient'altro da dire!

Nena: batterista, l'orgoglio femminile della band.
Ad ogni occasione i presentatori e organizzatori degli eventi si stupiscono di una donna alla batteria,
e che donna!
Simpatica (anche se è meglio non ascoltare le sue barzellette!) e autoironica,
è una presenza piacevole nel gruppo.
Tranquilla e pacata, ma energica quando serve.

Alice: cantante...
e non so che altro dire, visto che sono io!
Chi mi conosce sa come sono!


mercoledì 5 settembre 2012

Sputando parole di sfogo...

Ero una persona che non piangeva mai.
Quando c'era un problema m'incazzavo, lo affrontavo e lo superavo. 
Avevo un'amica, con cui potevo sorridere anche quando le cose non andavano alla grande.
Avevo casa mia, le vie strette di Cortenova in cui camminare quando mi sentivo triste.
E c'erano quei posti che mi ricordavano bei momenti, e mi facevano sorridere.

Quando ho perso una di queste cose, le ho perse tutte. 
Mi sono trasferita. Non ho più un paese che mi accoglie quando ho bisogno di respirare,
non ho più nessun luogo che mi aiuti a sorridere quando ne ho bisogno.
Non ho più quell'amica che mi tiri su il morale, è sparita, non so più neanche se la riconoscerei.
E sono una persona che piange sempre.
Quando ho un problema non lo affronto, lo lascio scivolarmi addosso senza fare niente.
La vecchia me non l'avrebbe mai fatto, aveva la forza di reagire. 
La nuova me non ha il coraggio di affrontare niente, non ha la forza di incazzarsi e sgretolare le muraglie di problemi che si trova davanti.

Per un tempo interminabile non ho suonato il pianoforte. Mi sedevo sul seggiolino di pelle e piangevo, senza toccare i tasti.
Mi guardavo attorno, nella mia stanza, e mi maledicevo di possedere tante cose inutili, di fronte alla difficoltà della mia famiglia.
Mi sono tatuata la chiave di violino per ricordarmi chi ero, 
per ricordarmi il ruolo della musica nella mia vita.
Una chiave di sol e una farfalla: LA MUSICA MI RENDE LIBERA.
Sono entrata a far parte di una band e ho ricominciato a suonare, ad amare la musica,
ho ricominciato a sedermi su quel seggiolino di pelle e affrontare le lacrime con le note.

Ho visto i sogni di mio papà andare in fumo davanti ai suoi occhi.
Un giorno ho sceso le scale, sono entrata in panificio, e ho trovato mio papà solo, in quel luogo così grande e vuoto, che smontava le ultime cose rimaste.
Mi sono voltata, ho risalito le scale piangendo e ho capito che avevamo perso tutto.

Io amo la mia famiglia, anche se a volte mi sembra quasi di odiarla.
Tutti incavolati, nervosi, che non sanno cosa fare per tirare avanti,
e io che sono inutile e mi trovo in mezzo ai casini "da grandi" senza dire nulla.

Voglio tornare ad essere quella di prima.
Quella che adesso non starebbe piangendo davanti ad un pc.
Quella che canterebbe fino ad urlare, pur di far sentire al mondo che c'è ancora, 
e che è pronta ad affrontare qualunque cosa, pur di far andare le cose nel verso giusto.

domenica 2 settembre 2012

Riflessione artistica


Groviglio d'immagini nella mia mente,
scorrono veloci senza lasciare spazio alle spiegazioni.
E' un susseguirsi d'istanti e magie,
un uragano di linee, forme, colori.
Sono risucchiata dal fascino del vedere,
non posso lasciare questi sinuosi e morbidi tratti, 
mi stanno portando in un luogo di non ritorno.
Mi vogliono rapire, ma senza pretendere riscatto.
Vogliono la mia vita,
vogliono che li assecondi,
vogliono che goda della loro bellezza.

martedì 28 agosto 2012

Mi capita a volte

di sentirti lontano,
come se non mi appartenessi più.
Mi sdraio sul mio letto, fisso il soffitto, e piango.
Non riesco a spiegarmi la malinconia che mi assale,
non so capire ciò che provo.

E' come se sentissi il mio cuore vuoto,
è come se mi tuffassi in mare senza saper nuotare.
Mi sento morire.
I muscoli tesi in cerca di un appiglio
le lacrime che si mischiano all'acqua salata
e la paura di perdere tutto ciò che di più caro sono riuscita ad ottenere nella vita.

E' come se sentissi il mio cuore vuoto,
è come se mi lanciassi da un aereo a miglia dal suolo
e cominciassi a precipitare senza riuscire ad aprire il paracadute.


lunedì 27 agosto 2012

Day 5 - Una foto del posto che ti rende felice.


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Day 5- una foto del posto che ti rende felice

Non c'è un posto preciso che mi rende felice.
Però ogni volta che riesco a vivere un cielo come questo o un paesaggio meraviglioso mi sento piena di gioia. 
Quando fotografo meraviglie di questo tipo mi sento sempre fortunata, 
e riesco a trovarci qualcosa di magico.

venerdì 24 agosto 2012

Il silenzio fra paura e riflessione

Per l’uomo il silenzio ha sempre ricoperto fondamentalmente due ruoli opposti: da un lato si presenta come momento positivo, in cui potersi concentrare, in cui poter riflettere e contemplare, dall’altro lato invece sembra uno scrigno contenente le paure e le preoccupazioni dell’uomo, un momento di smarrimento in cui vengono in superficie sentimenti negativi.
A supportare il primo ruolo del silenzio ci sono molte citazioni e aforismi che lo legano al concetto di saggezza. Ad esempio, Rabbi Akiva, rabbino e teologo israeliano, definisce il silenzio come “recinto della saggezza” ad intendere che i pensieri saggi riescono ad essere prodotti solamente in un atmosfera di silenzio, che in questo caso quindi è correlato ad un concetto di riflessione.
La stessa interpretazione è ripresa da Sa’di, poeta persiano, secondo cui l’attimo prima di un discorso è fondamentale perché esso abbia buon senso. Anche qui il silenzio è correlato ad un’idea di concentrazione e riflessione che permettano di generare un buon discorso sensato.
Concezione particolare è quella di Alfieri che, nella Vita scritta da esso, racconta dei suoi viaggi in giro per l’Europa e si sofferma a descrivere le lande selvatiche della Svezia e “un certo vasto indefinibile silenzio che regna in quell’atmosfera, ove ti parrebbe quasi di esser fuori dal mondo”. Secondo il titanico e pessimista poeta, la desolazione e il silenzio contribuiscono a creare un’atmosfera tale da ispirare “idee fantastiche, malinconiche ed anche grandiose” grazie alla sensazione di smarrimento che provocano nelle persone. In questa visione particolare di un momento silenzioso si colgono i due diversi aspetti che stiamo analizzando del silenzio stesso: innanzitutto l’assenza di disturbi e rumori fa sì che il poeta sia ispirato nella sua vena poetica e letteraria, ma allo stesso tempo fa sì che l’uomo si senta distaccato dalla realtà e quindi nascono anche pensieri malinconici, e in qualche modo quindi negativi.
In riferimento ad una concezione negativa del silenzio è doveroso citare il primo canto dell’Inferno di Dante: “dinanzi a li occhi mi si fu offerto chi per lungo silenzio parea fioco”. In questi due versi Dante correla la parola silenzio ad un significato traslato: il silenzio corrisponde al buio, all’assenza di luce che non permetteva a Dante di vedere la persona che sostava dinnanzi a lui. In questo senso, il concetto di silenzio è concepito negativamente, poiché Dante si trova in difficoltà è il silenzio della luce non gli da la possibilità di vedere ciò che sta accadendo.
Una riflessione molto interessante riguardo al silenzio è quella di Giovanni Farina, detenuto nell’istituto di pena di Catanzaro. Inizia con una frase significativa: “io conosco la felicità, nella contraddizione del silenzio”. In questa affermazione, Farina attesta la sua consapevolezza riguardo la dualità del silenzio. Subito dopo spiega di essere devoto al silenzio, di dargli ascolto. Nel suo “spazio vitale” ascolta il silenzio e cerca di riflettere su se stesso per poi poter interagire con gli altri. Ammette però che questo ascolto non è semplice, perché quando nel silenzio si riflette riguardo la propria condizione, riguardo se stessi in generale, non ci sono segreti e quindi si materializzano anche i problemi che tendiamo a tenere più nascosti. Per questo definisce il silenzio un ascolto faticoso. La conclusione della sua riflessione è enigmatica: “il silenzio è una porta e non è chiusa”. Con questa sentenza, Farina potrebbe riferirsi al fatto che l’uomo molte volte è spaventato dal silenzio e dai sentimenti negativi che suscita, ma dovrebbe comunque lasciarsi trasportare da quello stesso silenzio che è necessario e indispensabile per poter riflettere su se stessi e vivere pienamente.
In conclusione quindi è lecito affermare che il silenzio sia una fonte di preoccupazione e sentimenti negativi, ma allo stesso tempo è doveroso aggiungere che è anche un momento positivo in cui potersi conoscere senza segreti. A questo punto è semplice capire la citazione di Chaim Potok dal romanzo Denny l’eletto: “una parola vale una moneta, il silenzio ne vale due”.

Questa notte ti ho sognata.

Eravamo ad una festa, non so dove.
C'erano le bancarelle piene di cose buone da mangiare, e abbiamo deciso di prendere un hot dog, anche se a dire la verità non ne ho mai mangiato uno.
Ci siamo avvicinate al bancone e abbiamo ordinato due bei panini, io con aggiunta di maionese, e tu con aggiunta di ketchup, perché so che lo ami.
Poi abbiamo chiesto una Coca Cola. E non ne avevano.
Abbiamo girato tutta la piazza fra le bancarelle chiedendo una Coca Cola e nessuno ne aveva una.
Era come se non esistesse.
Però noi due eravamo lì, insieme.
E questa situazione mi ha fatto pensare ad una cosa:
dicono che la Coca Cola sia la ricetta per la felicità,
ma la mia ricetta per la felicità erano le nostre risate, insieme ai nostri abbracci e ai nostri soprannomi dolci.
Per questo la Coca Cola non c'era. Non ne avevamo bisogno.
Per essere felici bastavamo io e te. Nient'altro che io e te.


Mi sono svegliata.
Ho ripensato al tuo viso sorridente.
E la mia bocca si è piegata in un flebile movimento, simile ad un sorriso, mentre sulla mia guancia è scesa una lacrima.

La mia ricetta per la felicità erano le nostre risate, insieme ai nostri abbracci e ai nostri soprannomi dolci.
E adesso non ci sono più.
E con loro è svanita anche la gioia di vivere che avevi stivato nel mio cuore con tanta cura.

E' inutile che io continui a ripetermi che non ho bisogno di te: la tua mancanza resterà sempre parte di me.

Ti voglio bene, anche se magari non lo sai più...


mercoledì 15 agosto 2012

E poi ci sono quei brividi

provocati dalla tua mano che accarezza le mie gambe mentre guidi,
provocati dalle tue labbra che mordono dolcemente le mie orecchie,
provocati dal tuo sguardo compiaciuto quando siamo in intimità,
provocati dalle tue magiche dita quando stiamo per fare l'amore.
E quei brividi sono come edera rampicante, che sale piano su per la mia spina dorsale,
che si aggrappa ad ogni millimetro del mio corpo desiderando di crescere.
E quei brividi sono come piccoli spilli che trafiggono la mia carne senza farmi male.


Day 4 - Una foto di te, dieci anni fa.


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Day 4 - Una foto di te, dieci anni fa

Su questa foto vi dico un segreto: quando mio papà me l'ha scattata avevo in bocca una di quelle caramelle alla menta dure, che ci metti due ore a finirle se non le mordi.


lunedì 13 agosto 2012

Day 3: una foto del tuo libro preferito


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Day 3: una foto del tuo libro preferito

Amo questa trilogia perché la protagonista è una donna guerriera (Nihal).
Lei sa dove vuole arrivare, si prefigge un obiettivo e riesce a raggiungerlo.
Sulla sua strada incontra mille difficoltà, ma si ricorda di amare, di voler bene, di essere grata.
E' una persona onesta, ma fatta alla sua maniera: ha un carattere scontroso, lunatico, e fa tutto di testa sua, ma in realtà durante la sua vita cambia e riesce a rendersi conto di cosa sia giusto, e alla fine riesce a rinunciare al suo orgoglio.

sabato 11 agosto 2012

Day 2: una foto che ti rende felice


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Day 2: una foto che ti rende felice

In questa foto sono con Mishell e Gianni, due persone meravigliose che ho conosciuto durante un'esperienza estiva di volontariato. Indossiamo dei nasi rossi proprio perché quel giorno avremmo dovuto tenere una serata d'animazione per i bambini disabili di un padiglione della Nostra Famiglia. 
E' stata un'esperienza memorabile, e per il secondo anno di fila mi sono emozionata, stupita, divertita.
Stupendo, davvero.
Questa foto mi rende felice (sarà grazie ai nasi rossi??)

venerdì 10 agosto 2012

Day 1: una foto di te con dieci fatti


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Day 1: una foto di te con dieci fatti

1-Quando ero all'asilo facevo parte della fazione maschile. Prendevamo i vermi dal giardino e facevamo scappare le ragazzine che urlavano dalla paura!
2-Ho sempre avuto i capelli lisci. A 12 anni sono diventati mossi e a 14 erano boccolosi. Due anni dopo sono tornati ad essere lisci come sempre.
3-Scrivo racconti erotici
4-Sto passando il mio periodo "leopardato" per cui mi innamoro di ogni accessorio o vestito che abbia particolari maculati. Qualche tempo fa c'è stato il periodo blu!
5-Vorrei avere un soprannome come la maggior parte delle persone che conosco ma non ce l'ho. 
6-Ho cambiato 3 abitazioni durante la mia vita
7-So nuotare ma spingermi al largo nel lago mi spaventa
8-Mi piace portare gli occhiali, li preferisco alle lenti a contatto
9-Per studiare materie come storia, filosofia, letteratura, mi basta leggere il testo una volta e l'avrò stampato nella mia testa
10-Ho una grandissima memoria fotografica


giovedì 9 agosto 2012

Sfogo delle 22.11

Tu mi fai incazzare? E allora io scrivo.
Sono stufa di essere trattata come fossi spazzatura.
Sono stufa di sentirmi dire ogni giorno sempre le stesse cose.
Sono stufa del tono della tua voce quando me le dici.
Io non sono nata per assecondare i tuoi ordini, io sono qui per darti una mano quando ti serve.
Non mi devi ordinare di fare qualcosa, me lo devi chiedere. E dico devi perché è così che funziona.
Se vuoi che qualcuno ti dia un aiuto quando ne hai bisogno devi chiederglielo.
Quando ero piccola mi hai insegnato le "parole magiche": per favore, grazie.
Usale, e vedrai che forse le cose cambieranno.
Non voglio sentirmi dire brava, non voglio che ti complimenti con me quando faccio qualcosa, ma allo stesso modo non voglio sentirmi dire idiota e non voglio sentirmi urlare dietro se ho dimenticato di fare qualcosa.
E sai cosa c'è?
Che mi viene da piangere dal nervoso, perché avevo preparato una sorpresa per il tuo compleanno.
Era organizzata per domani ma adesso non mi va più di portarla a termine.
"Non me ne frega dei tuoi regali e sorprese di compleanno se poi non fai mai quello che devi fare"
...parole tue.
E se davvero è questo quello che pensi, beh allora così sia.
Niente sorpresa. Il regalo purtroppo l'ho già comprato... ma potrei sempre tenerlo in un cassetto ad ammuffire piuttosto che regalartelo e fartelo indossare.
Non ti ho mai sopportato, sei una persona piena di difetti.
Tutti sono pieni di difetti, anch'io, ma cerco di migliorare, e soprattutto cerco di far uscire anche qualche pregio ogni tanto, sforzo che tu provi a fare una volta all'anno.
"Non me ne frega dei tuoi regali e pensieri quando torni dal lavoro se poi quando mi parli non sei mai gentile"
...parole mie.
E da oggi ho intenzione di non provarci più. Non proverò più a sistemare le cose, non mi darò nessuna colpa, non mi infliggerò nessun "castigo" per sentirmi meglio, non ti farò nessuna sorpresa di alcun tipo, e ignorerò il fatto che sei così.

Non ho nient'altro da dire.
Nemmeno un "buon compleanno".

Nodo in gola


E vorrei solo piangere
e ascolto una voce dolce
che canta una poesia.

mercoledì 8 agosto 2012

Una lettera proprio per te


Cara Jessica, 
ti scrivo.
Si, è strano per te ma lo è davvero anche per me.
Tu sei lassù, in mezzo a candide nuvole di zucchero a velo, e io quaggiù, a vivere un'incasinata vita da adolescente comune. 
E ti scrivo perché ci potrei scommettere: se ci fossi tu, qui, le cose sarebbero diverse.
Condivideremmo la camera, ci scambieremmo pareri sui ragazzi, ci racconteremmo ciò che ci succede ogni giorno. Litigheremmo anche, di sicuro. Forse sarebbe l'usanza più comune nel nostro rapporto. 
Ma la vuoi sapere una cosa? Amerei litigare con te. 
Amerei il fatto che tu potessi urlarmi dietro e io potessi arrabbiarmi con te, semplicemente perché per come ti immagino io so che poi torneremmo ad essere migliori amiche.
Ogni volta che t'immagino hai tante treccine lunghe in testa. Con elastici colorati.
E porti molte collane in stile "surf americano". Hai presente? Quelle con i dischetti di legno colorato, che si usano soprattutto in estate. 
Ti immagino con il seno più prosperoso del mio e con qualche chiletto in più.
Ti immagino meravigliosa.
E la vuoi sapere una cosa buffa? 
Nessuno sa che io ti immagino. 
Nessuno sa che nel silenzio della mia stanza a volte immagino come sarebbe se ci fossi anche tu. 
Se tutti quei gingilli, le bambole di pezza, i disegni, i peluche, i libri, non fossero solo miei.
Sarebbe bello se tu fossi restata, se io ti avessi potuta conoscere.
Sarebbe bello se alla domanda "hai qualche sorella?" io potessi rispondere "si, ed è meravigliosa".
Sarebbe bello, anche se magari saresti l'opposto di come ti immagino.
Perché comunque so che saresti meravigliosa. 
Beh, direi che questa lettera assurda è giunta alla fine. 
Prima di salutarti un'ultima cosa: non perdermi mai di vista, dal cielo sereno, dammi un aiuto se puoi, e fai in modo che io continui ad immaginarti perché è un passatempo che mi rende felice.

Un abbraccio al vento, sperando che arrivi fin lassù, dove il sole è più caldo e le stelle più luminose.

@lice

mercoledì 1 agosto 2012

Eccoci all'ultimo episodio...


18.11 di questa calda giornata d'estate.

E' appena finita l'ultima puntata dell'ultima serie di O.C.
Sto piangendo come una fontana!

Non riesco a farne a meno: l'ultima puntata è sempre piena di sorprese, flashback, ricordi, realizzazioni... E resta quella malinconia che ti fa sperare che un giorno potrai vivere momenti del genere...

E' surreale che in un telefilm ritrovi tante situazioni che ti sei trovato a vivere, o che vivrai sicuramente nella tua vita, e sai che saranno semplicemente così, nella realtà come nel telefilm...


E da questo stupido e palloso telefilm ho imparato una cosa: tutto accade perché deve accadere, e se lo vogliamo davvero, prima o poi accadrà. Basta aspettare il momento giusto.

...


E quando ho visto il matrimonio di Summer e Seth non ho potuto non aumentare le lacrime!

lunedì 23 luglio 2012

-

In fondo siamo solo uomini.

Una mente, un cuore, che non vanno mai di pari passo.
Pensieri, sentimenti, che ogni giorno si scontrano inevitabilmente. 
Realtà, desideri, forze opposte e contrarie. 
Ma è proprio questo che ci permette di vivere.
Grazie alla mente capiamo il cuore.
Con i pensieri esprimiamo i sentimenti.
Di fronte alla realtà ci viene voglia di desiderare...

E desiderare è vivere,
e vivere è un dono.

Non siamo solo uomini. 
In fondo siamo vita.





Sogno di una notte


Esattamente come nel mio telefilm preferito, mi arrampico al secondo piano di casa tua ed entro nella tua stanza passando dalla finestra. Questa sera sono in vena di dolcezze.
Gironzolo fra le tue cose aspettandoti. Si apre la porta e compari tu, con addosso solo degli slip blu. Mi avvicino e ti do un bacio dolce sulle labbra. Appoggio le mie mani sul tuo petto scolpito e poi salgo fino ad affondarle nei tuoi capelli mentre il bacio si fa più appassionato. Lasci cadere i vestiti che hai in mano e mi abbracci, trasportandomi in un bacio da brividi. Le lingue che si intrecciano con movimenti leggeri, e ti mordo le labbra, come piace a me.
Ti spingo e ti faccio sedere sul letto. Mi siedo a cavalcioni su di te e inizio a baciarti il collo. Non dici nulla, mi lasci fare. Tolgo la maglia e rimango con il mio reggiseno bianco di pizzo. Ti guardo con sguardo malizioso e le tue mani hanno già slacciato il superstite.
Ti faccio sdraiare con dolcezza e lascio cadere il reggiseno sul pavimento. Sento che la tua voglia non è poca. Mi giri. Sei sopra di me e mi togli la gonna e le mutandine bianche. E poi inizi a baciarmi ovunque, su tutto il corpo, senza tralasciare nemmeno un centimetro.
Torno sopra io e ti tolgo gli slip. E facciamo l’amore.
Sento le tue mani stringermi i fianchi, e il calore dei nostri corpi avvolti nella passione. 

Fantasia d'estate



E scusami se adesso sono qui ad immaginare noi due in una notte d’estate, in un prato di periferia, lontani da tutto e da tutti, con la tua macchina spenta parcheggiata sotto un albero e io seduta sul cofano, senza vestiti, che ti stuzzico le labbra con la lingua prima di donarti il frutto del mio amore. Ti guardo negli occhi come una pantera in cerca della sua preda, e con i miei artigli affilati ti tolgo tutti i vestiti, con foga. Ti desidero, troppo. Avvicinati, guardami, prendimi e fammi tua. Non celare il desiderio che ti sta trasportando, stringimi a te senza lasciarmi via di scampo, sii violento, non preoccuparti del dolore, sono convinta che sarai capace di farlo diventare un immenso piacere. Continua senza fermarti, le mie mani che si fanno spazio tra i tuoi capelli, i miei denti che reclamano le tue labbra carnose, i miei seni sfiorati dal tuo petto. Voglio urlare il mio piacere, non voglio tacere, non questa notte. Perché le sensazioni che il mio corpo sta provando sono troppe per essere capite e formano un groviglio di brividi che salgono per la mia schiena, che le tue mani possenti non lasciano nemmeno per un secondo. È meravigliosa la forza con cui mi costringi a resistere, è sfiancante ma allo stesso tempo invitante il desiderio che questo amplesso duri fino all’alba.

Cit. 2

"Se ci poniamo in divenire e ci trasformiamo costantemente, la vita diventa una sorpresa e una magia quotidiana"


[cit. Gabriele Palombo

giovedì 19 luglio 2012

Scene da film...


Oggi non voglio scrivere nulla di particolare.
Semplicemente un'immagine,
per far capire a tutti quanto amo le scene da film.
Quelle dei film d'amore intendo...
Un bacio sotto la pioggia, 
Una corsa all'aeroporto per impedire all'amata di partire,
Una litigata che si conclude con una notte d'amore, 
Un abbraccio di conforto in una notte di temporale,
Un sorriso dal finestrino di un autobus in partenza.

"You may say that I'm a dreamer,
but I'm not the only one"
-John Lennon

domenica 15 luglio 2012

I won't give up on us!



I won't give up on us
Even if the sky get rough
I'm giving you all my love
I'm still looking up

Caro amore mio, stavo ascoltando questa canzone e ho ripensato alla giornata di oggi passata a Casargo, noi e i nostri amici, a quasi un anno di distanza dall'ultimo week end trascorso lì.
E lo sai cosa mi viene in mente?

Di quando mi sono addormentata con la testa appoggiata sul tuo petto, e ho sentito il tuo cuore fino a che i miei occhi non si sono dolcemente chiusi per volare nel mondo dei sogni. 
E ho sognato te.
Te che sei il motivo per cui sorrido. L'unico motivo per cui sono sicura di poter sempre sorridere.
E poi mi è venuta in mente la discussione che abbiamo avuto qualche giorno fa in riva al lago... e ho sorriso.
Perché mi sono accorta che tutte quelle parole, quei pensieri, sono inutili dato che fra di noi c'è quell'amore enorme che ci unisce in un legame così semplice e allo stesso tempo intricato. 
E' come quando ci prendiamo per mano e tu intrecci le tue dita con le mie: è un gesto semplice, ma al suo interno rivela un sentimento profondo.


Ti amo, lo sai?


Grazie di questo (quasi) anno insieme... sei... tu, e questo basta!

giovedì 5 luglio 2012

Sorpresa (?)

Sorpresa, sorpresa, sorpresa...
Sono giorni, mesi, che questa parola si è stanziata nel bel mezzo della mia mente e non vuole uscirne.
Mi tormenta come il vento con le foglie fragili in autunno.
Nel mio cervello si sente bene, come un ragno sulla propria ragnatela. 
E ha deciso che in questa nuova dimora ci vuole rimanere.

Ho provato a farla andare via sorprendendo qualcuno, ma non è questo il desiderio a cui anela.
In realtà questo piccolo sostantivo sta nella mia testa in attesa che qualcuno lo svegli.
Sembra dormire ma in realtà è pronto ad essere risvegliato anche improvvisamente.
Non si arrabbierebbe nemmeno se dal buio in cui giace venisse strappato con una luce accecante.
Non rimarrebbe seccato nemmeno se nel caldo in cui si è assopito fosse riversato un vento gelido.

"Sorpresa" è in attesa di un evento che la faccia risvegliare in me.

E io che faccio? Attendo.


lunedì 2 luglio 2012

Abbraccio surreale

Hai presente quella sensazione strana per cui sei felice ma nello stesso tempo senti qualcosa in fondo al cuore che ti spinge ad essere malinconico? E poi nello stesso tempo senti una specie di nodo in gola, e vorresti piangere, non sai nemmeno tu se di felicità, di sollievo, o di malinconia?

Ecco.

Questa sensazione l'ho provata qualche ora fa.
Ti ho visto uscire sul vialetto di casa tua, pantaloncini corti e canotta bianca, con i tuoi nuovi occhiali strafighi e il tuo sorriso di sempre dipinto sul viso.
E poi mi hai abbracciato!
E le lacrime erano lì lì per scendere, l'uragano di emozioni che mi aveva appena messo in subbuglio il cuore stava per avere la meglio. Ma poi mi hai lasciato e mi hai guardato con quei tuoi occhi luccicanti e... ho semplicemente ricambiato con un sorriso dolce.

Sei proprio speciale. E questo anno senza di te è stato particolare. Ma mai particolare quanto potranno esserlo tutti gli anni a venire con te qui, accanto a (me) noi.

Ti voglio bene, R.


lunedì 25 giugno 2012

Dolce brama d'amore

Sembra strano anche a me
ma quella volta ho desiderato un momento dolce.
Sarebbe potuto essere qualunque cosa, io e te soli.
Ma volevo un momento dolce.
Strano, davvero strano.
Io che amo le situazioni particolari, gli attimi di passione accesa, i momenti di fuoco che cominciano e finiscono in un secondo. Eppure in quel momento ho sognato una situazione dolce, profumata, morbida...
Per un attimo non mi sono nemmeno riconosciuta!

Sarà che la tua infinita dolcezza mi sta influenzando?

lunedì 18 giugno 2012

In attesa di te...

Quando le porte dell'escensore si apriranno mi lancerò in tuo abbraccio, ti stringerò così forte da farti male.


Poi ti guarderò negli occhi, e dopo aver sorriso ti darò un bacio, di quelli dolci, belli, che ci piacciono tanto.
Perchè in quel momento potrò sentire gocce di felicità mischiarsi al mio sangue, in quel momento potrò sentire il cuore richiedere più ossigeno, in quel momento sentirò la temperatura salire... e in questo trambusto mi accorgerò che quello che provo per te non è semplice affetto, amicizia, o quel che vuoi.
E' proprio AMORE.
Ti rendi conto? Io sono innamorata di te! Dei tuoi movimenti, del tuo profumo, dei tuoi occhi, dei tuoi morbidi capelli, ma soprattutto sono innamorata del modo in cui mi sento quando sto con te. 


venerdì 15 giugno 2012

Ho suonato tante volte davanti alla gente.


Accidenti una volta sono persino finita sul palco dell’Ariston con un abito da principessa a suonare un brano scritto da me!

Eppure oggi sento una strana agitazione. Oggi non devo cantare per me, oggi devo cantare per noi. Noi. Cinque semplici ragazzi che hanno deciso di inoltrarsi in un bel percorso musicale. Oggi devo cantare per gli Anchovy Spreads.

Forse è questo che mi fa agitare tanto. Oggi devo dare il massimo, devo spaccare, devo essere convincente, ancor più del solito. Perché il mio canto darà voce alla nostra musica!


Vi prometto che farò del mio meglio. Davvero. Voglio salire su quel palco, svuotare la mente, guardare negli occhi l’adrenalina e convincermi che può essere una buona alleata, di cui non avere paura.



Let's rock, guys!

martedì 12 giugno 2012

Dolci brividi


Sento il tuo profumo sulla pelle
mi lascio accarezzare dal tuo amore.
C'è qualcosa che ci spinge oltre
a cercare un nuovo orizzonte di piacere.
Lascio che le tue mani scivolino dolcemente sul mio corpo
e permetto alle tue labbra calde di sfiorarmi la pelle,
lentamente.
Non smettere di stringermi tra le tue braccia.
Tienimi con te tutta la notte, 
finché la Luna avrà lasciato di nuovo posto al Sole.

lunedì 11 giugno 2012

Looking for the rain


In a gloomy atmosphere
In a somber night
I stay here looking at the sky
Looking for the rain

Stars are shining without breathing a sound
Clouds are staring in the dark of tonight
Walking down the street and watching outside
I wish a sweet drop could fall on my face

Can you hear this silence?

In a gloomy atmosphere
In a somber night
I stay here looking at the sky
Looking for the rain

Cars are passing fast
My eyes are tired of suffer dust
I wanna stare under a lake of drops
I wanna throw my umbrella off

Can you see this silence?

In a gloomy atmosphere
In a somber night
I stay here looking at the sky
Looking for the rain

Here it is.
A drop is wetting my cheek.

But wait: this is not rain!