"E ho fantasia e posso anche volare, la fantasia lo sai mi fa volare."
Una frase meravigliosa di una canzone meravigliosa. E questo basta per descrivere il blog: un foglio bianco su cui incidere lentamente ogni piccolo granello di sensazione rilevata dal mio piccolo cuoricino.

domenica 30 settembre 2012

Una preghiera col cuore

La morte non è niente.
Sono solamente passato dall'altra parte:
è come se fossi nascosto nella stanza accanto.
Io sono sempre io e tu sei sempre tu.
Quello che eravamo prima l'uno per l'altro lo siamo ancora.
Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è famigliare;
parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
Non cambiare tono di voce, non assumere un'aria solenne o triste.
Continua a ridere di quello che ti faceva ridere,
di quelle piccole cose che tanto ci piacevano
quando eravamo insieme.
Prega, sorridi, pensami!
Il mio nome sia sempre la parola famigliare di prima:
pronuncialo senza la minima traccia d'ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto:
è la stessa di prima, c'è una continuità che non si spezza.
Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista?
Non sono lontano, sono dall'altra parte, proprio dietro l'angolo.
Rassicurati, va tutto bene.
Ritroverai il mio cuore,
ne ritroverai la tenerezza purificata.
Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami:
il tuo sorriso è la mia pace.

Henry Scott

giovedì 27 settembre 2012

Ieri eri ancora qui...

"E' morto il nonno Giovanni"
"Ma come cazzo fa a essere morto il nonno Giovanni?
Che cazzo dici?"

E adesso non ci sei più.

Ti ho sognato questa notte,
stavamo facendo colazione a casa tua, come ai vecchi tempi.
Ti sei svegliato e hai percorso il corridoio per venire in cucina.
E poi ti sei accorto che avevi dimenticato gli occhiali
e sei tornato indietro a cercarli.
Non cambi mai...

Ti voglio bene...
E non so che altro dire...

giovedì 20 settembre 2012

FLAIR (2)


Persa nel famoso bicchier d'acqua.
Ma... aspetta... quest'acqua è ghiacciata!
Blocca ogni mio movimento e m'impedisce di respirare.
Il freddo attanaglia le mie ossa, la pelle d'oca su tutto il corpo,
le punte delle dita leggere, quasi evanescenti, come se non ci fossero.

Il bicchier d'acqua che è la mia vita.
Vorrei farmi una risata di fronte alle difficoltà, 
ma anche le mie labbra sono frenate dal gelo.

Il bicchier d'acqua che è la mia vita.
Vorrei piangere, ma le lacrime non riescono a farsi largo,
hanno paura di non riuscire nel loro movimento, a causa del freddo.

Il tempo è fermo mentre rifletto nel mio infinito inverno,
e ancora non ho detto nulla di costruttivo.
Il mio cuore si lamenta, urla di dolore.
Ma com'è possibile che senta il freddo?
E' al riparo, dentro il mio petto, 
rifornito di sangue caldo 72 volte al minuto.
Eppure lo sento che trema,
che cerca un maglione di lana per coprire i suoi nudi sentimenti.

Il bicchiere di ghiaccio che è la mia vita.

Sono rimasta bloccata,
ma come un piccolo e candido bucaneve, potrei riuscire a sbocciare di nuovo.
E quindi vivo nell'attesa del primo sole,
che mi dia la forza di liberarmi dalle catene che mi trattengono.


FLAIR:

domenica 16 settembre 2012

Firenze


Mi sono trovata davanti all'immensità del panorama
e non sono riuscita a dire niente.
Neanche una parola.
Forse perché mi sono accorta della piccolezza dell'uomo
in questa meravigliosa opera d'arte che è il mondo.


-

Tutto ciò che c'è al mondo è stato creato per essere bello.
Il brutto non esiste.
E' solo prepotenza dell'uomo.














cit. Mia

-

Il passato è una droga forte, non puoi riuscire a liberartene.

Finché non provi il futuro e capisci che è ancora meglio.


cit. Mia




Vivo

Cammino per la strada
erro senza meta.
Come un vagabondo in cerca di riparo dal freddo
costruisco una barriera di paura attorno a me:
mi proteggerà dall'insidia della notte.

Giungo ad un incrocio
sono ferma ad un bivio:
chiudo gli occhi e lascio che il vento mi indichi la strada giusta.
Il lamento di un neonato, e decido per quella direzione.

Un viale alberato,
lungo e affollato.
Schivo le giacche aperte delle persone,
schivano il mio sguardo bisognoso d'aiuto.

Un piccolo albero malato a sinistra:
le foglie secche e il tronco striminzito.
Una panchina a destra:
vernice nuova e viti salde.

Mi siedo felice di aver trovato un posto comodo.
Qui mi posso anche sdraiare.

E poi arrivano due innamorati
e la panchina accoglie gioiosa le loro carezze,
mentre le foglie secche dell'albero cadono sul mio petto.
Un piccolo sussulto del mio cuor
e capisco che sono ancora vivo.
Magro, con la pelle secca e raggrinzita,
le mani fragili, ma vivo.


venerdì 7 settembre 2012

FLAIR



Guardati intorno.
Non ti accorgi che tutto il mondo è pieno d'amore?
Potrebbero non esistere il sole, la pioggia, 
i ruscelli scroscianti e le noci di cocco succose.
Potrebbero scomparire i fiocchi di neve, le bacche sui cespugli,
le nuvole in cielo, i fiori di pesco.
Ma l'amore resterà sempre.

L'amore è il motore del mondo, dicono: semplice verità.

Amo i miei genitori,
amo il mio ragazzo,
amo la musica,
amo i miei fratelli,
amo la neve, 
amo i miei nonni,
amo i colori dell'autunno,
amo le nuvole dalle forme più disparate.

Vivo amando.
E non potrei farne a meno.


FLAIR:





Anchovy Spreads


Ed eccomi qui, con gli Anchovy Spreads.
Siamo una band di 5 elementi, suoniamo rock di qualsiasi tipo, 
puntiamo sulle canzoni che ci piacciono e sul divertirci.
Ma a volte arrivano anche le piccole soddisfazioni.
Con questa esibizione ci siamo piazzati quarti alla Festa delle Note 2012!!!

Mitch: prima chitarra, un ragazzone all'apparenza un po' burbero forse,
ma poi a conoscerlo si rivela una persona tutt'altro che brusca:
ama parlare, fa amicizia con tutti e subito. 
Sul palco si da delle arie... ma ne ha tutte le ragioni ;)

Vasse: seconda chitarra, un bel ragazzo, modesto, che sa quel che dice e sa quel che fa.
E' il simpaticone del gruppo, quello che scherza sempre e lo sa fare bene.
Quando suona fa delle facce strane e lo prendiamo spesso in giro, ma è autoironico
quindi poi ci si fa una risata sopra!

Mhu: bassista, faccia da bravo ragazzo. 
All'apparenza poco socievole si rivela invece poi una bella compagnia
per passeggiate al sole e pomeriggi di pioggia.
E' una persona pacata, che sa dire le cose giuste al momento giusto.
Il Mhu è il Mhu, non c'è nient'altro da dire!

Nena: batterista, l'orgoglio femminile della band.
Ad ogni occasione i presentatori e organizzatori degli eventi si stupiscono di una donna alla batteria,
e che donna!
Simpatica (anche se è meglio non ascoltare le sue barzellette!) e autoironica,
è una presenza piacevole nel gruppo.
Tranquilla e pacata, ma energica quando serve.

Alice: cantante...
e non so che altro dire, visto che sono io!
Chi mi conosce sa come sono!


mercoledì 5 settembre 2012

Sputando parole di sfogo...

Ero una persona che non piangeva mai.
Quando c'era un problema m'incazzavo, lo affrontavo e lo superavo. 
Avevo un'amica, con cui potevo sorridere anche quando le cose non andavano alla grande.
Avevo casa mia, le vie strette di Cortenova in cui camminare quando mi sentivo triste.
E c'erano quei posti che mi ricordavano bei momenti, e mi facevano sorridere.

Quando ho perso una di queste cose, le ho perse tutte. 
Mi sono trasferita. Non ho più un paese che mi accoglie quando ho bisogno di respirare,
non ho più nessun luogo che mi aiuti a sorridere quando ne ho bisogno.
Non ho più quell'amica che mi tiri su il morale, è sparita, non so più neanche se la riconoscerei.
E sono una persona che piange sempre.
Quando ho un problema non lo affronto, lo lascio scivolarmi addosso senza fare niente.
La vecchia me non l'avrebbe mai fatto, aveva la forza di reagire. 
La nuova me non ha il coraggio di affrontare niente, non ha la forza di incazzarsi e sgretolare le muraglie di problemi che si trova davanti.

Per un tempo interminabile non ho suonato il pianoforte. Mi sedevo sul seggiolino di pelle e piangevo, senza toccare i tasti.
Mi guardavo attorno, nella mia stanza, e mi maledicevo di possedere tante cose inutili, di fronte alla difficoltà della mia famiglia.
Mi sono tatuata la chiave di violino per ricordarmi chi ero, 
per ricordarmi il ruolo della musica nella mia vita.
Una chiave di sol e una farfalla: LA MUSICA MI RENDE LIBERA.
Sono entrata a far parte di una band e ho ricominciato a suonare, ad amare la musica,
ho ricominciato a sedermi su quel seggiolino di pelle e affrontare le lacrime con le note.

Ho visto i sogni di mio papà andare in fumo davanti ai suoi occhi.
Un giorno ho sceso le scale, sono entrata in panificio, e ho trovato mio papà solo, in quel luogo così grande e vuoto, che smontava le ultime cose rimaste.
Mi sono voltata, ho risalito le scale piangendo e ho capito che avevamo perso tutto.

Io amo la mia famiglia, anche se a volte mi sembra quasi di odiarla.
Tutti incavolati, nervosi, che non sanno cosa fare per tirare avanti,
e io che sono inutile e mi trovo in mezzo ai casini "da grandi" senza dire nulla.

Voglio tornare ad essere quella di prima.
Quella che adesso non starebbe piangendo davanti ad un pc.
Quella che canterebbe fino ad urlare, pur di far sentire al mondo che c'è ancora, 
e che è pronta ad affrontare qualunque cosa, pur di far andare le cose nel verso giusto.

domenica 2 settembre 2012

Riflessione artistica


Groviglio d'immagini nella mia mente,
scorrono veloci senza lasciare spazio alle spiegazioni.
E' un susseguirsi d'istanti e magie,
un uragano di linee, forme, colori.
Sono risucchiata dal fascino del vedere,
non posso lasciare questi sinuosi e morbidi tratti, 
mi stanno portando in un luogo di non ritorno.
Mi vogliono rapire, ma senza pretendere riscatto.
Vogliono la mia vita,
vogliono che li assecondi,
vogliono che goda della loro bellezza.