L'immagino come una scala infinita.
I primi gradini spogli, poco curati, grigi.
E vivendo sali...
Poi livellati, lisci, lucidi.
E la vita continua...
Ad un certo punto alcuni fiori crescono agli angoli,
si fanno largo fra i sassolini di cemento e cercano una boccata d'aria.
E si cresce...
I fiori iniziano a spuntare anche fra le fessure interne,
fra un gradino e l'altro.
E si vive...
Alla fine della scala un gradino fiorito,
su cui non puoi nemmeno poggiare i piedi.
E quel punto capisci chi sei...
Cosa vivi a fare,
qual è il tuo ruolo nel mondo.
Tutti gli errori che hai commesso ti appaiono chiari.
Capisci di essere stato debole.
Ma poi guardi quei petali morbidi,
li sfiori con la punta delle dita,
e ringrazi Dio per averti fatto nascere inconsapevole.
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